domenica 12 novembre 2017

ECMO: I RISCHI





L’uso del polmone artificiale, come per altri dispositivi medici, comporta dei rischi per l’eventuale insorgenza di problematiche ed effetti collaterali.

In particolare, i pazienti sottoposti a ECMO sono a rischio per quanto riguarda:

·         Trombosi, dovuta ad infiltrazione di gas nel flusso sanguigno durante il passaggio nell’ossigenatore; il problema può essere affrontato riducendo la superficie di contatto tra sangue e gas, e assumendo degli anticoagulanti;

·         Ischemia, soprattutto nel caso in cui l’incannulazione avvenga in corrispondenza di vasi sanguigni che conducono agli arti, i quali possono presentare quindi un insufficiente apporto di sangue; il problema si riduce facendo uso di cannule back-flow, che consentono ad una parte del flusso di immettersi nella direzione dell’arto;

·         Variazioni nella temperatura corporea: si ha infatti che il sangue, nel suo percorso attraverso il circuito del dispositivo, ceda del calore all’ambiente circostante, portandosi ad un livello termico troppo basso e causando Ipotermia; il rischio è evitato facendo passare il sangue attraverso un riscaldatore che ne controlla accuratamente la temperatura prima della reimmissione nel corpo del paziente (di solito il livello di normotermia viene leggermente ridotto per ridurre le funzioni metaboliche dell’individuo);

·         Emolisi e Cavitazione: esse si possono presentare nel caso in cui la pressione del condotto di drenaggio del sangue del paziente sia troppo inferiore rispetto a quella corporea, producendo quindi elevata turbolenza per il flusso sanguigno; si può evitare ciò mediante un controllo dei componenti del circuito ed un’accurata regolazione dei parametri dello stesso (ad esempio la velocità della pompa);

·         Emorragie, dovute a coagulazione del sangue o lesioni dei vasi nei pressi dei punti di cannulazione, oppure ad attività chirurgiche non perfettamente riuscite;

Si possono altresì avere problematiche legate agli aspetti puramente meccanici del sistema, come rotture di alcuni componenti del circuito, deconnessioni degli stessi dal circuito, dislocamenti delle cannule (ovvero creazione di ginocchi). Tali eventualità possono comportare l’interruzione della terapia, con rischi molto elevati per il paziente. 

Fonti: link 1, link 2 

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