domenica 12 novembre 2017

LE TECNOLOGIE DIETRO L'ECMO: LA PRODUZIONE DEL PMP




La Tecnologia viene descritta come lo studio delle scienze applicate con particolare riferimento ai processi industriali di trasformazione.

Uno dei materiali che stanno alla base del funzionamento dell’ECMO è il polimetilpentene: si tratta di una poliolefina ottenuta mediante polimerizzazione Ziegler-Natta (video). Il polimetilpentene viene infatti usato per la produzione delle membrane a fibre cave presenti negli ossigenatori, le quali consentono lo scambio dei gas tra sangue ed aria. Ma quali sono i processi tecnologici alla base della produzione di manufatti di questo materiale? Di seguito sono illustrate alcune lavorazioni tipiche eseguite sul materiale.

Dopo che il polimetilpentene è stato prodotto, viene venduto sotto forma di pellet con il nome commerciale di TPX, a questo punto viene trasformato nel prodotto finale mediante una serie di lavorazioni: al seguente link è possibile apprezzare quale siano le possibili lavorazioni tecnologiche eseguite sul materiale grezzo.

Il TPX viene dapprima riscaldato a circa 300°C, può quindi essere sottoposto ad uno dei seguenti processi:

·         Stampaggio a iniezione: ovvero l’iniezione del materiale plastico sotto pressione all’interno di uno stampo chiuso; la temperatura deve essere sufficientemente alta da consentire una riduzione della viscosità del materiale, per garantirne lo scorrimento;

video

·         Estrusione: è un processo tramite il quale si deforma plasticamente un materiale (metallico o polimerico), per ottenere dei prodotti aventi sezione costante; si forza infatti il materiale, opportunamente riscaldato, a passare all’interno di una matrice con una geometria precedentemente definita, riuscendo anche ad ottenere dei pezzi con sezione di geometria piuttosto complessa;




·       Stampaggio per soffiaggio: consiste nell’insufflare un gas all’interno di un materiale plastico riscaldato, che si espande andando ad occupare il volume di una forma, assumendone la forma; si usa per la produzione di pezzi cavi come recipienti e bottiglie.



Ricorrendo ad alcuni tra questi processi e ad altri trattamenti particolari, attraverso procedimenti complessi che prevedono largo uso di reazioni chimiche, si riescono a produrre le membrane a fibre cave usate negli ossigenatori: per una descrizione più dettagliata della produzione di tali membrane visitare il seguente link.

Per un approfondimento sulla produzione delle membrane poliolefiniche a fibre cave, si rimanda al seguente link per la visione di un brevetto che mostra nel dettaglio la tecnica di produzione adottata e i vari processi tecnologici impiegati.

Approfondimenti: polimerizzazione Ziegler-Natta

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